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lunedì 30 gennaio 2012

Colori caldi e colori freddi

Prima di andare al lavoro vi lascio velocemente questi spunti di lavoro.
Ecco alcuni lavori realizzati alcuni anni fa utilizzando i colori caldi (rosso, rosa, giallo, arancione) o i colori freddi (verde, viola, azzurro). 
Va detto che alcune tinte possono essere calde o fredde in base alla predominanza dei colori che lo costituiscono (ad esempio un viola dove predomina il rosso è caldo, se predomina il blu è freddo e così per le altre tinte).
Con i bambini mi diverto a giocare e scoprire quali emozioni suscitano in loro i vari colori e solitamente riescono presto ad associare i colori del sole al caldo ed alla gioia, quelli del ghiaccio e della notte al freddo ed alla tristezza e se ci pensate bene non sbagliano.
Questo lavoro è stato realizzato con carta stagnola e colla e poi dipinto ad acquerelli. La carta argentata rende al meglio la sensazione di freddo e gelo e a nulla vale la presenza del giallo e del marrone.
Ogni bambino ha realizzato un disegno utilizzando i colori che preferiva, poi  li abbiamo assemblati dando vita ad un paesaggio invernale. Qui colori caldi e freddi si mescolano creando un certo equilibrio.

In questo collage è evidente la predominanza dei colori freddi , anche il verde ed il rosso lo sono e il disegno è "graffiante"



mercoledì 25 gennaio 2012

Fiocchi di neve

Oggi vi propongo un'idea per riciclare i bastoncini di legno dei gelati.


Come vedete è molto semplice e veloce come lavoretto ma va eseguito in due giornate.
per prima cosa si colorano tutti i legnetti, una volta asciutti si dispongono come per formare un asterisco e poi si decorano con bottoni, perle, bacche, fagioli...
Io a scuola ho una scatola di plastica dove raccolgo tutti questi materiali che chiedo ai genitori o racimolo da collane vecchie che si rompono, abiti dismessi... a volte qualche merceria mi aiuta donandomi bottoni avanzati.
Per i bambini, credetemi, è come uno scrigno del tesoro!!!

domenica 22 gennaio 2012

Murales ispirato al libro: "ERA INVERNO"

Nel libro "Era inverno" la neve inizia a cadere e a ricoprire ogni cosa, poi compaiono delle impronta di animaletti...
Utilizzando i panni spugna da cucina e cartone da imballaggio abbiamo realizzato dei timbri e ci siamo divertiti a lasciare tracce. 


In un secondo momento è iniziata la caccia al tesoro alla ricerca di materiali, che ci ricordassero la neve, il ghiaccio ed abbiamo realizzato questo murales, che ve ne pare?

Per le nuvole abbiamo usato: carta di riviste, piume, carta stagnola, ovatta,
paglia trasparente ricavata dai cesti natalizi.
I fiocchi di neve sono realizzati con tappi bianchi dell'acqua e pezzi di polistirolo.
L'albero è di carta crespa, carta da pacco, pezzi di foglie e corteccia.

Mobiles invernali ispirati a Calder

La nostra classe ha i soffitti molto alti, quindi per renderla più accogliente e ad altezza bambini abbiamo creato dei mobiles utilizzando le grucce di ferro date quando si portano gli abiti in lavanderia.
Per realizzarle ci siamo ispirati alle opere di Calder...



Mi scuso per la qualità delle fotografie, ma spero comunque che si capiscano tutti i materiali usati che sono: chips di polistirolo da imballaggio, pezzi di vassoi di polistirolo azzurri che si trovano sotto la frutta, fiocchi di neve realizzati con piatti di plastica, tappi del latte e cartoncino argento, guantini di cartoncino decorati con cotone idrofilo...

martedì 17 gennaio 2012

"Era inverno" attività ispirata al testo


Questa storia fatta prevalentemente di immagini ci porta in un mondo dove tutti i rumori sono attutiti proprio come quando si cammina sulla neve. C’è silenzio ovunque e tutto piano piano si ricopre di neve fino a quando non rimane più nulla. Ma poi all’improvviso delle orme. Di chi saranno?


Abbiamo giocato con farina ed utilizzando vari stampini,
ma anche gli animali giocattolo,  abbiamo lasciato tante impronta.
Ogni bambino ha così realizzato un proprio quadro materico e
per conservarne traccia è stata scattata una bella foto

Con i bambini ci siamo divertiti a riprodurre il libro letto attraverso disegni, collage e stampi di impronta, poi un bel giorno, finalmente la neve! Ed in giardino abbiamo ritrovato le impronta uguali a quelle viste nel libro: che bella sorpresa! 



giovedì 12 gennaio 2012

"ERA INVERNO"


Questo è il titolo di un libro illustrato in maniera semplice ma molto bella e che ben si adatta ad essere di ispirazione per tanti lavoretti.
E' il terzo anno che lo ripropongo ai bambini, ed ogni volta mi stupiscono per la loro creatività.
Il fatto di presentare ai bimbi,nel corso dei loro tre anni di frequenza, alcune storie già lette ed approfondite è un valido aiuto per valutare la loro crescita, per riportare alla memoria le esperienze vissute e condivise, per capire quello che si è imparato e che prima non si sapeva fare...
Con la promessa che presto vi pubblicherò anche altri laboratori legati a questo albo illustrato vi lascio alla galleria di opere realizzate oggi.










Continua qui

mercoledì 11 gennaio 2012

Addobbo invernale per la classe

Oggi con i bimbi abbiamo deciso di realizzare qualche addobbo per la nostra classe, anche perché dopo il Natale è veramente spoglia e triste. 
Cosa fare? 
Aprendo l'armadio dei materiali di recupero abbiamo trovato dei piatti di plastica da pizza, tappi delle bottiglie del latte, coperchi di cartoncino argentato delle teglie di alluminio, polistirolo, batuffoli di cotone e l'ispirazione è arrivata.
Ecco il risultato.


Abbiamo realizzato dei fiocchi di neve,
sperando che prima o poi arrivi quella vera.


Poi li abbiamo appesi 



mercoledì 4 gennaio 2012

La Biblioteca dell'Allegria (quinta e ultima parte)


La nuova organizzazione della sezione ha reso il mio lavoro di insegnante molto più facile, mi ha permesso di lavorare più spesso a piccoli gruppi ed individualmente per le interviste, consentendomi di approfondire la relazione e la conoscenza del mondo interiore di ogni bambino.
Ma a loro cosa ha dato? Decido di intervistarli a più riprese.
Cosa è cambiato nel nostro angolo della narrazione?"L'abbiamo spostato perché era davanti alla porta e i nostri genitori non riuscivano a passare, poi dopo ci volevamo attaccare il telo e lì non c'era posto da metterlo perché la corda è troppo in qua."
"Abbiamo messo dei cartellini che dicono che vanno i libri tipo: del corpo umano, degli animali, le favole con le persone, i libri che parlano dell'arca di Noè, di Dio e di Gesù…"
"Il libro dei pidocchi è fra i libri che ci insegnano le cose."
Cosa vi piace di come è cambiato?"La tenda e i libri."
"Guardare i libri."
"Il tavolino e quei pouff e il cartellone con il nome scritto La Biblioteca dell'Allegria"
"I libri"
"Mi piace stare nel teatro perché posso giocare a raccontare le storie."
"L'ho usato poco, mi piacciono poco i libri, li leggo solo quando vado a letto, preferisco disegnare."
Perché hai proposto il nome "La biblioteca dell'allegria, come l'hai pensato?"L'ho ricopiato dal gioco della pizzeria dell'allegria, mi piace il nome e poi sono felice quando sto lì:"
Perché vi è piaciuto il nome che ha proposto la vostra compagna?"Perché è bella, si sta bene, ci piace, siamo felici…"
Abbiamo tanti libri e ne abbiamo anche costruiti, ce ne sono altri che vorreste avere?
"Delle Winx"
"Non ci insegnano niente"
"Ci insegnano a fare le magie."
"Io ho imparato a fare sparire le cose."
"Macchè, non esistono le magie!"
"Io ho cambiato idea perché non centrano niente sulle cose importanti."
I libri a cosa servono secondo voi?"Se io guardo un libro è perché mi piace e mi fa sentire bene, poi lo metto a posto:"
"Servono a leggerli anche se io non so fare li so guardare e mi ricordo tutte le paroline."
"Quando leggi i libri li prendi, guardi come sono fatti tutti e impari delle cose che non sai che esistono."
"Per imparare:"
"Per leggere e scrivere, abbiamo costruito il libro delle parole."
"Se guardo tutti i libri imparo a farne e a inventarne dei miei."
"Se li guardi tanto tanto tanto li impari e poi puoi ricopiare la figura che ti piace tanto."
Come si possono raccontare le storie con i libri che abbiamo costruito?"Le possiamo inventare, ci sono le pigne che mi fanno pensare alla storia di cappuccetto rosso."
"Si possono usare per raccontare le finte storie inventate da noi. Finte perché facciamo finta che ci siano le parole e le figure, dico il libro peloso o delle spugne dei caldomorbidi."
"Abbiamo fatto i burattini della storia di San Francesco"
"Non me la ricordo tutta e allora me la invento o me la faccio raccontare."
Perché avete voluto cambiare il finale della storia dei caldo morbidi?"E' più bello il nostro perché la strega diventa buona."
"Volevo farlo vedere a chi ha scritto il libro, è più bello il nostro finale."
"Una storia che finisce male è un po' brutta."
Perché abbiamo diviso i libri per argomento?"Sono più in ordine, in fila."
"Così erano meglio a divisi come prima e si trova prima il libro che cerco."
"mi piace usare i libri con i punti interrogativi, quelli che insegnano le cose."
Perché si trovano prima?"Sono tutti in fila e in ordine. Se cerco il libro degli animali guardo solo dove c'è il cartellino degli animali."
"Se è messo tutto a posto bene si trovano i libri subito."
Come si devono tenere i libri?"non si devono mettere in disordine. Posso prendere un libro alla volta, lo guardo e lo rimetto a posto.
"Se non ti ricordi dove va lo metti sul tavolo e lo mette a posto la dada o il bibliotecario."
Che cosa fa il bibliotecario?"Guarda se tutti i libri sono in ordine, se vengono trattati bene, se chi è nella biblioteca ha la collana giusta."
A cosa servono le collane?"Mettere al collo. C'è la collana per il tavolo, per i burattini, per il tappeto."
Cosa si può fare con i burattini?
"Si possono raccontare le storie. Abbiamo tanti burattini, alcuni comperati, altri regalati, altri li abbiamo fatti noi."
Quali burattini abbiamo fatto?"San Francesco, Guizzino i caldo morbidi, le principesse e i principi"
"il libro di Achille il Puntino ha tanti pezzi per costruire Achille e tante altre cose."
"E' un libro puzzle:"
"E' come le costruzioni:"
Quale libro vi piace di più di quello fatto da noi?"Achille Puntino"  "Guizzino"
"Quello di pelo mi fa pensare a cappuccetto rosso"
"A me fa pensare a un bel sogno che diventa realtà:"
Come si usa il libro delle parole?"Prendo la lavagna delle lettere e ricopio la parola che è nel cartellino."
"C'è la figura così capisco cosa c'è scritto."
Come avete usato i libri degli alberi?"Per imparare come sono fatti gli alberi:"
"Per capire la foglia di che albero era."
 "Ho imparato a guardare le foglie come sono fatte proprio, senza la lente non capiamo bene bene bene."
Perché abbiamo costruito dei libri?"Per capire come sono fatti."
Quando raccontate le storie gli amici vi ascoltano?"A volte si e a volte no, si stufano perché la storia è lunga."
"Perché ci mettiamo molto ad iniziare a raccontarla."
Cosa avete imparato?"Dove vanno i libri e le storie che sono dentro."
"A dividere le foglie per colore come nel libro."
"Prendi un libro, se non lo vuoi guardare lo rimetti al posto giusto."
"Abbiamo costruito i libri, adesso si possono fare anche con dei fogli e mettere dei disegni per inventare le storie."
Cosa vi piacerebbe aggiungere, dove?"Per costruire i libri da soli"
"Per imparare a fare i disegni dai tuoi libri che ci avevi portato una volta"
"Sì, in un tavolo. Ci mettiamo dei materiali, le carte, il cartone, la colla, delle foglie, i colori, il filo, la puntatrice, lo scotch, le forbici.
Secondo voi perché abbiamo fatto tutto questo lavoro?"Per imparare le cose dei libri."
"Per imparare le lettere"
"Per imparare a parlare di più"
"Per imparare a fare qualcosa e costruire."
"Ad ascoltare gli amici."
"Che si ascolta quando uno legge."
"Entrano le parole nella testa, quelle nuove."
"a immaginare. Usiamo l'immaginazione quando uno vede una figura nella sua testa, la mettiamo noi con il nostro pensiero."
Perché vi ho chiesto tutte queste cose?"perché vedi se le sappiamo e se ci piacciono."
Assecondando le richieste dei bimbi il nostro angolo cambia, nuovamente, proprio pochi giorni fa…


In questo spazio i bambini possono trovare libri per disegnare ma anche cornicette da ricopiare sui fogli a quadretti, il libro delle parole e la lavagna magnetica con le lettere, i colori, il nastro adesivo e una scatola con tanti libricini di colori e forme diverse che i bambini possono utilizzare per creare le loro prime storie…

L’interesse per questa ultima attività si è dimostrato veramente forte, tutti i bambini desiderano inventare proprie storie, tanto da dedicarci tutti i momenti liberi, per questo ci stiamo attrezzando per allestire una vera e propria fabbrica del libro!
Ecco alcuni dei primi libri prodotti dai bambini
Ecco le prime storie inventate dai bambini:
"Cuoricina" 
C'era una volta una principessa di nome cuoricina che cercava un principe buono. Cercava, cercava, cercava ma non lo trovava. Lo cercava nel posto Arcobaleno ma non lo trovava neanche lì. Un giorno lo ha trovato nella sua casa che la stava aspettando da tanto. Si sposano e si danno un bacio in bocca tutti e due.
"Il castello di Alfea delle Winx"
C'era una volta il castello di Alfea dove c'era una festa delle Winx. In un altro castello, il castello di Torrenuvola, c'erano le streghe cattive e i giganti brontoloni che fanno sempre la puzza in casa. In un altro paese c'era un principe che si tagliava tutti i capelli, si rasava perché voleva stare fresco. Le streghe lo volevano catturare. Da lontano arriva una fatina che si chiama Musa che imprigiona le streghe in una bolla cicciona che dà la scossa e gli fa il solletico nei piedi. Le streghe si liberano e fanno un incantesimo che fa sparire il corpo alle Winx.  E così le Winx senza corpo vanno a vivere sui fiori con le api.
"Arcobaleno"
Nel castello viola abitava una principessa di nome Sofia. Arriva la pioggia che fa crescere l'erba, ma la principessa ha paura della pioggia. Dopo la principessa vede l'arcobaleno e non ha più paura.
La principessa si accorge che c'era un altro arcobaleno che aveva cambiato il colore al castello. La principessa capisce che anche il suo castello è diventato un arcobaleno. Alla fine il castello è stanco di cambiare colore e diventa trasparente.
"La gara delle bici"
Io stavo facendo una gara con il mio amico Marco e stavo andando sopra una montagna per la gara, dopo la montagna siamo andati un po' dritti. Dopo siamo saltati sulla montagna di fuoco, se cadevi morivi, se scivolavi giù dalla montagna potevi rientrare in pista. Dopo sono riandati in un'altra montagna. Alla fine vinco io, ma non vinco niente, ma sono contento della gara e poi torno a casa.
"La principessa Rossina"
C'era una volta la principessa Rossina che andava in giro e incontra un principe che si chiamava Gianni e si innamorano. Rossina se ne va a trovare la nonna e per strada incontra un lupo, arriva il cacciatore e lo uccide. Corre a casa dalla nonna e dice "Urrah il lupo è morto!" Quando torna a casa vede la sua mamma che ha i capelli verdi perché le è caduto un pezzo di arcobaleno in testa ed è felice.
"I caldomorbidi"
C'era un paese dove tutto era caldo e morbido e la gente era buona.
Una bambina arrivava nel bosco dei caldomorbidi e dopo vede una barca e ci sale dentro a giocare.
"Castello di cuori"
Una farfalla vola nel cielo. Nella strada non si poteva passare, però lei ha avuto un'idea che c'ha le ali e vola su. E vola su e fa il girotondo.
"Fatina"
Nel castello del paese Arcobaleno vivono una fatina e una principessa. La principessa dorme e vede in sogno la fatina. Quando la principessa si sveglia si accorge che c'era la fatina che la stava facendo volare e l'aveva fatta diventare una fatina.
"Gli innamorati"
C'era una volta una principessa che vede un principe molto bello e si innamora. Avevano scelto un castello molto bello e l'hanno comprato. Si sposano. E vanno ad abitare nel castello. Un giorno vanno a fare una passeggiata E arrivano vicino al castello di una strega. La strega li imprigiona.
Cercano di uscire ma non ci riescono perché è una gabbia magica. Arriva una fata
E li libera.
 "Principessa"
C'era una volta la principessa, si incontra con un principe. La strega fa diventare il principe e la principessa invisibili, gli lancia un incantesimo perché li aveva visti giocare assieme e si era arrabbiata. Arriva una fata che fa diventare buona la strega e fa ritornare il principe e la principessa come erano. Alla fine si sposano e vissero tutti felici e contenti. Fine della storia.
"Il libro delle motocross"
Qui c'è il babbo che dice al bimbo che va sulle mini moto piccole di stare attento perché sennò può cadere e farsi male. Il bimbo parte con la moto, non ha ascoltato il babbo perché va un po' forte. Finito di andare in moto il babbo lo viene a prendere e partono con il camioncino per andare in montagna per fare un'altra gara. Il bimbo, durante la gara, cade e si fa male e dopo esce il sangue e dopo arriva l'ambulanza con la barella. Qui l'ambulanza lo sta portando dal dottore. E' finita la gara, viene premiato con la coppa un altro bimbo. Fine.


La Biblioteca dell'Allegria (quarta parte)


I cambiamenti apportati hanno reso più facile ed ordinata la fruizione dell'angolo consentendo ai bambini di vivere esperienze ricche di significato e di relazionarsi fra loro in modo diverso, dialogando e raccontando il proprio vissuto e ponendosi domande a cui cercare le risposte in modo autonomo o insieme ai compagni e all'insegnante. 
La presenza di libri "da grandi" (come l'enciclopedia degli animali, un dizionario di italiano, un libro di astronomia, alcuni libri sugli alberi, l'atlante, la Bibbia, il libro dei Santi, riviste di viaggi…) pensavo potessero stimolare la curiosità e il desiderio di porre domande, ma di fatto non avveniva, anche perché non venivano consultati, quasi per timore di essere sgridati...
Ad inizio autunno allora cerco di provocare i bambini con una domanda: "Di che colore sono gli alberi?" In coro rispondono che sono marroni, ma io sostengo che non è proprio così, come fare? Qualcuno allora ha l'idea di andare in cortile a vedere e così usciamo, armati di macchina fotografica, lenti di ingrandimento e qualche sacchetto per raccogliere cortecce, foglie e bacche.
Con grande stupore di tutti abbiamo veramente faticato a trovare tronchi marroni, erano grigio-verdi e a volte quasi neri… Una volta in sezione abbiamo deciso di dividere i materiali raccolti e di lasciarli a disposizione per osservarli, e le domande sono finalmente arrivate, spesso nasceva la curiosità di sapere a quale albero appartenessero le foglie e così ho ricordato ai bambini la presenza di libri che ci potevano aiutare a rispondere.  E così il nostro angolo della narrazione si è espanso, su due tavoli sono stati accolti per comodità i seguenti materiali:

  • testi scientifici sugli alberi e le loro foglie per imparare a riconoscere a quali alberi appartengono le foglie raccolte, confrontando l'originale con il disegno; 
  • il libro di Bruno Munari "Disegnare un albero" per stimolarli ad abbandonare gli stereotipi; 
  • illustrazioni di alcuni quadri di Magritte dove le foglie si trasformano in alberi,  per stimolare nei bambini la creatività;
  • Lenti di ingrandimento per osservare le nervature e catturarle con i colori a cera attraverso la tecnica del frottage
  • Fotocopie con i vari tipi di foglie raggruppate a seconda della forma o del tipo di margine;
  • Libri per bambini su come sono fatti gli alberi dentro e fuori;
  • fotocopie di pre-grafismo con  di foglie di vario genere.


E così l'angolo della narrazione si è fatto anche contenitore di tutte le esperienze precedenti e nuove sull'autunno e sugli alberi, i bambini hanno potuto essere autori e protagonisti di trame scientifiche ed artistiche raccontandosi le esperienze vissute e le scoperte fatte.


La Biblioteca dell'Allegria (terza parte)


Ho proposto alla classe di trovare un modo per tenere ordinati i libri, concordiamo di dividerli per argomento e di realizzare dei cartellini per i vari ripiani della libreria. E così inizia il gioco di catalogazione e raggruppamento secondo criteri stabiliti assieme. In certi casi è stato difficile decidere a quale categoria assegnare alcuni testi e così abbiamo realizzato il ripiano per i libri che ci insegnano le cose. 
Per fare in modo di far entrare un numero limitato di bambini per volta sono state realizzate delle collane da indossare ogni volta che si vuole accedere all'angolo, le collane sono di tre tipi: per stare seduti al tavolino, per utilizzare il teatro ed i burattini o per stare sul tappetone.
Il bambino sceglie ed indossa la collana dell’attività che preferisce 
C’è chi legge da solo... 
...e chi racconta agli amici
A volte ci si mette comodi per ascoltare le storie degli amici  

Altre volte si gioca con i libri che abbiamo costruito...
 e si inventano nuovi personaggi e  scenari 
Spesso si rivivono con emozione le storie lette insieme all’insegnante 
Nella libreria è presente anche il libro di sezione 
con le foto delle attività svolte durante gli anni precedenti 
ed i bambini si lasciano andare ai ricordi.
Il libro delle parole è stato realizzato utilizzando una scatola e decorandola con tante letterine.
Al suo interno abbiamo messo tanti cartellini su cui abbiamo incollato tante figure e su cui ho scritto il nome dell'oggetto rappresentato. In questo modo i bambini possono ricopiare le parole sulla lavagna magnetica o su di un foglio, consentendogli di approcciarsi in maniera giocosa al mondo delle lettere e della letto-scrittura, e di prenderne confidenza in modo del tutto spontaneo, libero ed autonomo. Questo gli permette di elaborare teorie e supposizioni, di discutere con i compagni imparando ad esprimersi sempre più efficacemente…
I cambiamenti apportati hanno reso più facile ed ordinata la fruizione dell'angolo consentendo ai bambini di vivere esperienze ricche di significato e di relazionarsi fra loro in modo diverso, dialogando e raccontando il proprio vissuto e ponendosi domande a cui cercare le risposte in modo autonomo o insieme ai compagni e all'insegnante. 

Continua...

La Biblioteca dell'Allegria (seconda parte)


Per stimolare i bambini a creare libri personali ho presentato loro gli albi illustrati ed i "libri illeggibili" di Bruno Munari (per noi nonno Bruno) ed i bambini hanno scoperto che ci possono essere varie possibilità per creare un libro e che non occorre saper scrivere…
Ed è così che sono nati tanti libri ispirati alle storie preferite dai bambini ed ascoltate in questo primo periodo scolastico, libri inconsueti con cui giocare ed immaginare: libri tattili, libri puzzle, libri contenenti burattini disegnati dai bambini stessi… 

Fase di realizzazione di un libro tattile.

Ecco alcuni dei libri realizzati dai bambini.

Fra questi libri i bambini hanno voluto realizzarne, dopo la visita in chiesa, due con i burattini dedicati a San Francesco ed al suo esempio di vita, sono state create anche le ambientazioni: la città di Gubbio, il castello, il bosco, la natura cantata nel Cantico delle Creature…
Tutti i libri sono stati sistemati nella nostra libreria di sezione a cui i bambini possono accedere nei momenti di attività libera o quando si lavora per piccoli gruppi.
Osservando i bambini durante questi momenti però è emersa la necessità di strutturare in maniera più efficace l'angolo lettura  in quanto utilizzato in modo caotico, da un numero elevato di bambini contemporaneamente, con poco rispetto dei libri da parte di alcuni e l'utilizzo di altri giocattoli quali bambole, travestimenti, oggetti della cucina sopra al tappetone destinato alla lettura.
A questo punto è nata in me l'esigenza urgente di cambiare e valorizzare l'angolo, ma come? Cosa potevo fare per renderlo un centro di interesse attivo, dove i bambini in modo autonomo potessero vivere esperienze significative? 
Mi sono quindi soffermata a riflettere su come allestire un angolo della narrazione che potesse rispondere alle istanze sopra citate e che potesse permettere ai bambini di vivere esperienze altamente significative, attive, in divenire, dove loro sono i protagonisti e danno vita a copioni co-costruiti, modificabili nel corso del loro svolgimento in base alle loro esigenze.  
Ho riunito quindi i bambini in circle-time ed ho illustrato loro il problema chiedendo di aiutarmi a progettare il nuovo angolo, chiedendo che cosa si poteva cambiare.

Ecco alcuni stralci della conversazione:
"Ci giocano male, mettono tutti i libri fuori posto e ci mescolano i giochi"
"Mettono i libri per terra e li pestano"
"Usano la libreria per fare le case degli animali, e delle bambole"
"Pestano i libri e si rompono"
Cosa si può fare?
"Dobbiamo mettere i libri al posto giusto come in biblioteca" 
“Devi dirci chi ci può giocare e cambio perché siamo troppi insieme”
“E’ stretto il passaggio e la Patrizia  con il carrello del pranzo sporca tutto”
“Con la porta aperta fa freddo”
“C’è l’armadio dei colori e quello dei giochi vicino e facciamo confusione quando li prendiamo”
 E così, dopo aver raccolto le opinioni dei bambini, decido di far loro una sorpresa spostando dei mobili ed organizzando l’angolo in modo più raccolto ed ordinato. E al rientro a scuola i bambini restano piacevolmente sorpresi dal cambiamento.


La Biblioteca dell'Allegria (prima parte)


MOTIVAZIONI DEL PROGETTO:
Il progetto nasce dalla convinzione che la lettura ha un ruolo decisivo nella formazione culturale di ogni individuo e che per poter evitare la disaffezione, che si riscontra troppo spesso tra i bambini e i ragazzi, occorre accendere l'interesse ai libri sin dalla scuola dell'infanzia.
Il desiderio di leggere è infatti un'acquisizione culturale e non un fatto spontaneo e naturale.
L'esperienza di lettura pertanto va avviata fin dalla più tenera età e va condivisa in primo luogo con gli adulti e poi con i coetanei perché il piacere di leggere nasce se c'è condivisione di esperienze e donarsi vicendevole.
Il testo di per sé è niente, è un meccanismo pigro che solo attraverso la cooperazione di chi legge e chi ascolta si anima e prende vita diventando un "testo partecipato".
L'intervento delle insegnanti è volto ad avvicinare in modo spontaneo ed autonomo i bambini alla cultura, di cui sono parte, in modo semplice, suscitando in loro la curiosità di conoscere, di manipolare la realtà per re-interpretarla in modo soggettivo e creativo.
Ogni bambino sente dentro di sé l'esigenza di raccontarsi, di esprimere se stesso agli altri, di farsi conoscere per stabilire relazioni efficaci da qui l'importanza di "farsi scribi" delle sue parole per farlo sentire importante e rendere la sua storia preziosa.
Svelarsi a chi si ha davanti non è facile, spesso esiste un pericolo di chiusura ed è importante che l'insegnante aiuti, solleciti il bambino ad aprirsi al mondo per donare un po' di sé agli altri.
Ci sono diversi linguaggi per esprimere le proprie emozioni. L'insegnante deve far conoscere più modalità espressive per dare a tutti la possibilità di trovare il proprio modo per esprimersi e farsi conoscere.
Il momento del cerchio, il circolo ermeneutico, in quanto caratterizzato da un tempo disteso e dilatato consente questa apertura all'altro, diviene una casa di dialogo che non ha frontiere culturali e mentali, vede tutti uguali e liberi di vivere e comprendere le storie in base ai propri significati.
La narrazione di storie sollecita nei bambini esperienze altamente educative, sul piano cognitivo, affettivo, linguistico e creativo, permette ai bambini di descrivere la propria vita interiore, le proprie emozioni, i sentimenti e di utilizzare la lingua nella sua funzione immaginativa e fantastica. Per questo è bene coinvolgerli attivamente in molti giochi di finzione ed in esperienze di drammatizzazione, di espressione verbale e non, che permetteranno loro di sviluppare competenze a più livelli. 
I bimbi, comodamente seduti, ascoltano la storia narrata dalla bibliotecaria
Il nostro percorso di avvicinamento ai libri ed alla lettura è cominciato fin dal primo anno di frequenza, attraverso varie modalità ed incontri significativi: la narrazione attraverso burattini e musica, libri e opere d'arte, narrazioni in biblioteca, il prestito a casa…

Il prestito librario è iniziato fin dal primo anno di frequenza dei bambini, utilizzando i libri presenti in sezione ed in parte donati dai genitori stessi, sia recandoci in biblioteca. I libri presi in prestito venivano visionati a casa insieme ai genitori e poi riportati nei tempi indicati compilando "un librometro", una sorta di termometro che registrava il livello di gradimento della storia letta, questo per abituare gradualmente i bambini a riflettere sui propri punti di vista e le proprie emozioni.


Il disegno è stato preso dal sito "Midisegni"

I genitori sono stati anche coinvolti  nel responsabilizzare i figli nella cura del libro e nell'offrire loro il tempo calmo e disteso per la lettura e ri-lettura del testo fino al momento della riconsegna. 
Il primo anno che ci siamo recati in biblioteca i bambini hanno potuto apprendere le regole fondamentali del luogo: il silenzio, il rispetto dei libri, il prestito librario. Ricordo la fierezza e la gioia nei visi dei bimbi la prima volta che sono usciti dalla biblioteca con la borsa di tela ricevuta in dono contenente un libro scelto da loro e la tessera per poterne prendere in prestito altri insieme ai propri genitori.
L'esperienza presso la biblioteca è continuata anche l'anno successivo: oltre alla lettura animata i bambini sono stati coinvolti dal personale in laboratori collegati alle storie ascoltate che prevedevano la realizzazione di un oggetto ricordo o la sonorizzazione della storia stessa attraverso strumenti inusuali e questo li ha aiutati sicuramente ad avvicinarsi con curiosità ed in modo giocoso al libro in contesti diversi da quello scolastico.

Quest'anno il percorso di visita alla biblioteca ha già avuto inizio con un primo laboratorio dove i bambini hanno potuto ascoltare una storia e poi  illustrarla  realizzando un proprio libro personale.
Laboratorio svolto in biblioteca per la realizzazione del proprio libro sulla storia ascoltata 
Questo ha suscitato in loro il desiderio di inventare storie o creare tanti libri fantasiosi utilizzando i materiali di recupero e gli strumenti a loro disposizione a scuola.

Continua...