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domenica 8 luglio 2012

Piccoli esploratori: percorso di logico-matematica e letto-scrittura

Un giorno a scuola è arrivata un'esploratrice, ma bimbi, cosa fa una un'esploratrice?
"Vuol dire che trova tutto. Esplora e trova tutte le cose. Scopre cose nuove. E' come un detective. Usa il binocolo, l'occhio di ingrandimento, la penna, il blocchetto, la borsa con il portafoglio e va nella giungla, nel bosco, al mare, al museo… usa una mappa, è dove segni i sentieri, i passi da seguire."

L'esploratrice ci racconta di essere stata su di un'isola e di aver visto tanti posti che le piacevano così tanto che ha deciso di dare un nome a tutto. Ogni volta si fermava e scriveva con un gesso su di un sasso o con un rametto sulla terra…
Invita i bambini a fare altrettanto e di immaginare di essere sull'isola e di dare un nome a tutto ciò che trovano. Usciamo in giardino e giochiamo a fare gli esploratori. Poi una volta i classe proviamo a riprodurre sul pavimento la nostra isola immaginaria dando un nome ad ogni cosa.

"Ma io non so scrivere! Beh, faccio un disegno". 
 E così si arriva a dare un simbolo per ogni cosa, concordandolo con i compagni. Alla fine saliamo sulle panche e guardiamo dall'alto la nostra isola, questo per far comprendere i bambini che le cose viste dall'alto sono più piccole e cambiano forma… ecco perché nelle mappe ci sono dei simboli!


Alcuni bambini manifestano la voglia di fare una caccia al tesoro nella classe e per questo serve una mappa su cui segnare il nascondiglio. Invitiamo i bambini a provare a disegnare la mappa della classe:
"E' stato difficile, il foglio è un po' piccolo, lo dovevo fare con i fogli grandi così ci stava tutto. Dovevo fare le cose minuscole."

Viste le difficoltà, del tutto attese, da parte dei bambini si è deciso di fare un passo indietro provando a realizzare con le costruzioni un piccolo plastico della classe, questo perché i bambini vivono la realtà in modo fisico, si spostano tra oggetti tridimensionali fin dalla nascita e faticano a crearsi immagini mentali diverse da quelle che esperiscono, faticano cioè a rappresentare il mondo che li circonda in modo bidimensionale.


Ma un problema che ci si presenta immediatamente è quello di dare una forma realistica al contorno del plastico:
"No, avete sbagliato, la classe non è così, è più lunga!".
E così decidiamo di verificare se davvero la classe è rettangolare, ma come si può fare?  I bambini trovano tante soluzioni originali: chi misura la stanza con il proprio corpo, chi con i passi, chi con le costruzioni, ma poi sono poche ed allora si aggiungono tegamini e frutta dell'angolo della cucina e chi costruisce un tubo di costruzioni e prova a misurare il pavimento ma poi non riesce ad andare avanti.




I bambini hanno provato e riprovato, ma contare tutte le costruzioni di legno e i tegamini era troppo difficile, perdevano il conto, contare i passi poteva essere più facile ma:
"Lui ha i piedi più grandi ed anche tu dada".
Come fare? La storia del "Bruco Misuratutto" di Lionni ci è d'aiuto.
"Un giorno un pettirosso affamato vide su un ramo un bruco verde come uno smeraldo e subito aprì il becco per mangiarselo. Il bruco non si perse d'animo e disse: "Ti prego, non mi mangiare. Io sono un bruco misuratutto e sono molto utile. Io misuro tutte le cose". "Davvero?" disse il pettirosso osservandolo incuriosito. "Allora misurami la coda!". "Semplicissimo" rispose il bruco. "Uno, due, tre, quattro, cinque: ecco fatto!" "Guarda, guarda", cinguettò soddisfatto il pettirosso, "La mia coda è lunga cinque bruchi!" E con il bruco sulla schiena volò lontano dove molti altri uccelli volevano essere misurati. Così il bruco misurò il collo del fenicottero. Misurò il becco del tucano… Le zampe dell'airone… La coda del fagiano… E tutto il colibrì. Un giorno il bruco incontrò un usignolo. "Misura la mia canzone" gli disse l'usignolo.  "Come posso fare una cosa simile", rispose il bruco. "Io misuro soltanto cose, non canzoni". "Misura presto il mio canto o ti mangio in un boccone", ripeté minaccioso l'usignolo. Allora il bruco ebbe un'idea. "Proverò", disse, "tu incomincia a cantare". L'usignolo si mise a cantare melodiosamente e il bruco incominciò a misurare. Misurò e misurò… bruco dopo bruco…  passo dopo passo… centimetro dopo centimetro… fino a che riuscì ad allontanarsi… e a scomparire tra l'erba del prato."
E così, dopo la storia con i bambini ci siamo divertiti a misurare i tavoli, le sedie, i mobili della classe, usando prima di tutto le nostre dita che assomigliavano proprio al bruchetto.


Una bimba ha poi l'idea di contare le piastrelle,
"Sono tutte uguali, come il bruco". "Ma anche il bastone rosso è formato da tanti pezzi uguali, assomiglia ad un metro, il mio papà fa così a misurare. Dada posso prendere il nastro adesivo per fare un segno?"
E finalmente riescono a prendere le prime misure e capire le dimensioni della stanza e così possiamo realizzare la nostra classe in miniatura.
Solo dopo aver costruito ed osservato i plastici dall'alto abbiamo provato a ridisegnare la mappa della classe ed abbiamo potuto confrontare i due disegni e notare che gli arredi erano meglio distribuiti e non si poneva più il problema di mancanza di spazio nel foglio.



Poi abbiamo deciso di allargare le nostre esplorazioni al quartiere in cui sorge la scuola, per conoscerlo meglio e così con macchina fotografica, matite e blocco notes siamo usciti in esplorazione, i bimbi hanno disegnato ciò che vedevano, ricopiato scritte…





In classe abbiamo stampato le fotografie e le abbiamo incollate in successione su strisce di cartoncino in modo da poter fare un viaggio virtuale sulla strada in cui sorge la nostra scuola. Con i disegni dei bambini, le fotografie scattate ed i ricordi di ognuno abbiamo costruito un plastico della via in cui è situata la nostra scuola. 


Ecco il plastico della strada dove sorge la nostra scuola che potete vedere in basso a sinistra
La chiesa

Il ponte su cui passa il treno.
Abbiamo costruito anche le automobili, i segnali stradali e la pista ciclabile.
Il campetto da calcio.
In seguito abbiamo osservato uno stradario e guardato quali altre vie erano vicino a quella della nostra scuola e ci siamo anche divertiti a tracciare il percorso casa/scuola di ogni bambino.
Tutta l'esperienza si è integrata con quella di conoscenza di alcuni personaggi d'Italia che hanno reso grande il nostro paese (Leonardo, Virgilio, Pascoli, San Francesco e Santa Chiara, Vivaldi, Galileo Galilei), la recita di fine anno ha voluto riassumere quest'aspetto, ma abbiamo anche trattato la conoscenza degli ambienti naturali, della flora e della fauna tipiche italiane.

6 commenti:

  1. un progetti spettacolare

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  2. Ma grazie! La cosa più bella è stata avere ore di compresenza con una mia collega, abbiamo potuto fare tante cose unendo le idee, poi molti stimoli ci sono stati dati dalle domande di una tirocinante mandata dall'Università di Bologna. Direi che è stato un progetto appagante e che ha seguito le curiosità dei bimbi

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