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giovedì 20 ottobre 2011

Il colore, il gesto, il suono nella stagione autunnale


Questa esperienza didattica è stata pensata per stimolare in tutti i bambini la voglia di sperimentare e vivere le mutazioni climatiche e cromatiche tipiche della stagione autunnale in modo inusuale.
In un primo momento ci siamo riuniti nel cerchio delle conversazioni dando inizio a un brainstorming sull'argomento autunno, questo anche per verificare cosa i bambini avessero conservato delle attività degli anni precedenti.
Successivamente si è pensato di organizzare un'uscita per raccogliere foglie, bacche, ghiande, rametti, materiali che sono stati messi poi a disposizione dei bambini per osservarli, classificarli in base a vari criteri, stamparli, studiarne la forma. 





 Il nostro percorso è poi proseguito in palestra dove i bambini, bendati e a piedi nudi, accompagnati dal brano musicale "Leaves", hanno ripercorso l'esperienza vissuta al parco immergendosi negli elementi raccolti e cercando in seguito di compilare una sorta di vocabolario tattile dell'esperienza. 
Nonostante i bambini avessero già partecipato a laboratori tattili, non è stato facile per loro tradurre in parole le sensazioni e le immagini che l'esperienza ha loro evocato.  
Dal diario dell'insegnante
Sentivo le foglie morbide, le ghiande dure
Era un po' duro e un po' morbido
Era bello, mi facevano il solletico
Erano secche e facevano rumore
Le foglie erano tutte marroni

Per "esercitare" la creatività dei bambini, si è pensato di utilizzare spesso giochi di finzione in palestra per poi far esprimere loro cosa avevano immaginato… e così ci siamo trasformati in foglie che volavano al vento, in piccoli animali che facevano provviste e costruivano le loro tane per il letargo, nel vento che muoveva le foglie, in alberi…tutte queste attività sempre avvalendoci del supporto dei brani sull'autunno tratti da "Le stagioni" di Vivaldi.


Gli animaletti del bosco costruiscono le loro tane

Tutti insieme formiamo un grande albero. “Dada, però mancano le radici!”
Giochiamo a fare il vento che muove le foglie. 
In questa attività per educare anche l’orecchio al mutare della musica ne abbiamo usata una lenta e una veloce… 
i bambini hanno saputo coordinarsi al ritmo della musica.

Osservando i disegni dei bambini ho constatato che il loro modo di rappresentare gli alberi era molto semplice e poco particolareggiato, stereotipato; per stimolarli ad arricchire le loro rappresentazioni ho deciso di ritornare al parco per osservare meglio e da vicino gli alberi, le radici, gli intrecci dei rami, la consistenza della corteccia…






Abbiamo osservato gli alberi in ogni loro aspetto, abbiamo potuto vedere come erano fuori, ma anche dentro, li abbiamo osservati da sotto ma anche arrampicandoci sopra di loro e poi abbiamo cercato un posto comodo per provare a copiarli dal vero.
I primi disegni dopo questa esperienza risultavano già diversi e più particolareggiati e quindi ho provato a continuare fornendo informazioni indirette su come rappresentare un albero e in questo mi è venuto in aiuto Bruno Munari con il suo libro "Disegnare un albero".
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3 commenti:

  1. Prima o poi ce a faremo a far cadere gli stereotipi relativi all'albero, queste attività sono perfette per stimolare l'osservazione attenta. Se posso permettermi ti consiglio anche il frottage direttamente sulla corteccia, vengono delle texture bellissime, altro che pennarello giotto marrone!

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  2. Hai completamente ragione, queste attività sono di qualche anno fa, quando avrò più tempo metterò anche quelle più recenti, proprio adesso stiamo realizzando un bosco tattile ispirandoci al grande Munari, e ne vedrete delle belle!!!
    Certamente non accontenterò chi vuole il lavoro perfetto e comprensibile, io non metto mano mai nelle opere dei miei bimbi!

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