"Se volete sapere tutto di me, non avete che da guardare la superficie dei miei quadri… eccomi, nulla è nascosto!" Andy Warhol
Dopo il periodo natalizio e la narrazione della nascita di Gesù si è deciso di accompagnare i bambini alla scoperta della propria storia personale, per favorire il senso dell'esistere e del crescere.
Ogni bambino ha portato a scuola la scatola dei propri ricordi, ha scelto insieme ai genitori cosa metterci. Questo ha permesso di trascorrere un momento speciale con loro e di capire quanto sia stato desiderato e voluto accrescendo così la percezione e la consapevolezza di sé.
Ogni giorno a scuola aprivamo una scatola, a turno, ogni bambino ne mostrava orgoglioso il contenuto raccontando ai compagni attenti e incuriositi il significato di oggetti e immagini; ogni scatola è unica e preziosa perché racconta di quel particolare bambino e ci permette di conoscerlo nelle sue peculiarità.
Le scatole che rappresentano "un pezzettino di sé" sono state poi lasciate a disposizione dei bambini che durante la giornata scolastica potevano guardarle e farsele raccontare dal loro "proprietario". Questo ha favorito molto la comunicazione, lo scambio, il coinvolgimento emotivo nel rivelare la propria storia, l'empatia con l'altro, il senso di appartenenza a una famiglia e a un gruppo sociale…
Ci si può raccontare in molti modi, e bene ce lo dimostrano gli artisti con cui abbiamo scelto di lavorare, per questo è importante partire dall'opera d'arte. L'autoritratto è una modalità di racconto autobiografico; ogni artista (come ogni bambino) ha un differente modo di esprimersi, comunque valido, perché personale. E così anche noi ci raccontiamo ai compagni e ai genitori attraverso le nostre parole e i nostri disegni.
Non e' poi cosi' semplice disegnarsi, bisogna stare molto fermi. Finito il tuo autoritratto prendi un foglio e appoggialo sopra a cio' che hai dipinto, stai molto attento a non spostarlo... |
...ed ecco una traccia di questa esperienza rimarra' sempre con te! |
I bambini si sono molto divertiti ad osservarsi, fare boccacce davanti allo specchio, a cercare le parole per descriversi:
"Mi piace la mia bocca perché so ruggire. Mi piaccio perché sono colorato. Mi piacciono i miei occhi e il naso. Mi piace che io son più bella. Mi piacciono i capelli. Mi piace tutto di me, anche il corpo"
Ecco alcuni dei lavori realizzati dai bambini partendo dall'osservazione di opere d'arte di Baj, Klee, Picasso, Modiglioni, Warhol, Seurat…
Stile Enrico Baj |
Alla maniera di Seurat |
Ispirandoci a "Senecio" di Klee |
Il Cubismo di Picasso visto da noi |
Diventiamo "Pop" con Andy Warhol |
"Collo da giraffa" alla Modigliani |
L’esperienza del
ritratto si apre al carnevale…
Giocare a rielaborare la propria immagine ha divertito molto i bambini, che hanno iniziato a manifestare il desiderio di truccare il viso per apparire diversi e così ci siamo trasformati in indiani…
Il gioco degli indiani ci ha accompagnato per molti pomeriggi, abbiamo costruito la capanna dove le donne cucinavano per gli indiani che andavano a caccia di bisonti, ci siamo documentati leggendo libri e ascoltando musiche, improvvisando danze…
Il divertimento, il coinvolgimento e la partecipazione dei bambini è stata tale che abbiamo pensato di prendere come tema della festa di carnevale proprio "gli indiani" e così abbiamo dato vita a laboratori pomeridiani di intersezione e non: