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lunedì 13 febbraio 2012

Dalla scatola dei ricordi all'autoritratto: il Carnevale

"Se volete sapere tutto di me, non avete che da guardare la superficie dei miei quadri… eccomi, nulla è nascosto!"   Andy Warhol


 Dopo il periodo natalizio e la narrazione della nascita di Gesù si è deciso di accompagnare i bambini alla scoperta della propria storia personale, per favorire il senso dell'esistere e del crescere. 
Ogni bambino ha portato a scuola la scatola dei propri ricordi, ha scelto insieme ai genitori cosa metterci. Questo ha permesso di trascorrere un momento speciale con loro e di capire quanto sia stato desiderato e voluto accrescendo così la percezione e la consapevolezza di sé. 
Ogni giorno a scuola aprivamo una scatola, a turno, ogni bambino ne mostrava orgoglioso il contenuto raccontando ai compagni attenti e incuriositi il significato di oggetti e immagini; ogni scatola è unica e preziosa perché racconta di quel particolare bambino e ci permette di conoscerlo nelle sue peculiarità.
Le scatole che rappresentano "un pezzettino di sé" sono state poi lasciate a disposizione dei bambini che durante la giornata scolastica potevano guardarle e farsele raccontare dal loro "proprietario". Questo ha favorito molto la comunicazione, lo scambio, il coinvolgimento emotivo nel rivelare la propria storia, l'empatia con l'altro, il senso di appartenenza a una famiglia e a un gruppo sociale… 

Mi piaceva bere il latte della mamma. Questa è una cassettina della ninna nanna perché la mia mamma la metteva su sempre quando dovevo dormire, la mamma me lo raccontava sempre il libro. Questa è una macchinina che ci giocavo sempre. Qui ero nel pancione della mamma, c'era solo la mia sorellina piccola. Qui sono io all'ospedale insieme alla mia sorellina e mi nascondevo sotto le coperte. La mia sorellina mi aveva messo nella carrozzina, mi trasportava sempre legato per farmi andare. Qui ero a casa mia ad addormentarmi un po' con la mia sorellina. Qui mi sono mangiato tutta la pappa, mi sono addormentato dopo. La mia sorella fa sempre la sciocca, io lo dico alla mamma e lei la mette in punizione. Da piccolo ero un po' birichino, davo le botte alla mia sorella, anche al nido le davo ai bimbi e le dade mi dicevano di non farlo, io promettevo di non farlo più. Io davo le botte per fare uno scherzo buono.

Ci si può raccontare in molti modi, e bene ce lo dimostrano gli artisti con cui abbiamo scelto di lavorare, per questo è importante partire dall'opera d'arte. L'autoritratto è una modalità di racconto autobiografico; ogni artista (come ogni bambino) ha un differente modo di esprimersi, comunque valido, perché personale. E così anche noi ci raccontiamo ai compagni e ai genitori attraverso le nostre parole e i nostri disegni.

Guardati nello specchio e cerca di vedere bene ogni tuo dettaglio. Si scoprono molte cose quando si resta a lungo davanti allo specchio. E ora prendi i colori e prova a dipingere quello che vedi nello specchio. Col dito e con il pennello traccia la forma del tuo viso e aggiungi i particolari.
Non e' poi cosi' semplice disegnarsi, bisogna stare molto fermi. Finito il tuo autoritratto prendi un foglio e appoggialo sopra a cio' che hai dipinto, stai molto attento a non spostarlo...

...ed ecco una traccia di questa esperienza rimarra' sempre con te!

I bambini si sono molto divertiti ad osservarsi, fare boccacce davanti allo specchio, a cercare le parole per descriversi: 
"Mi piace la mia bocca perché so ruggire. Mi piaccio perché sono colorato. Mi piacciono i miei occhi e il naso. Mi piace che io son più bella. Mi piacciono i capelli. Mi piace tutto di me, anche il corpo"

Ecco alcuni dei lavori realizzati dai bambini partendo dall'osservazione di opere d'arte di Baj, Klee, Picasso, Modiglioni, Warhol, Seurat…


Stile Enrico Baj

Alla maniera di Seurat

Ispirandoci a "Senecio" di Klee

Il Cubismo di Picasso visto da noi

Diventiamo "Pop" con Andy Warhol

"Collo da giraffa" alla Modigliani

L’esperienza del ritratto si apre al carnevale…

Giocare a rielaborare la propria immagine ha divertito molto i bambini, che hanno iniziato a manifestare il desiderio di truccare il viso per apparire diversi e così ci siamo trasformati in indiani…
Il gioco degli indiani ci ha accompagnato per molti pomeriggi, abbiamo costruito la capanna dove le donne cucinavano per gli indiani che andavano a caccia di bisonti, ci siamo documentati leggendo libri e ascoltando musiche, improvvisando danze…


Il divertimento, il coinvolgimento e la partecipazione dei bambini è stata tale che abbiamo pensato di prendere come tema della festa di carnevale proprio "gli indiani" e così abbiamo dato vita a laboratori pomeridiani di intersezione e non:

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 per creare con la creta le perline da utilizzare per realizzare delle collane indiane...


..per realizzare i vestiti da indossare durante la festa...



per costruire un grande totem...

...attorno al quale ritrovarci con tutta la tribù per le danze.




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