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domenica 25 novembre 2012

Le stagioni con "Lo Spaventapasseri Curioso": L'AUTUNNO

Lo so che sono in ritardo sulla tabella di marcia e che vi aspettavate altro, ma ho appena completato il percorso sull'autunno con i bimbi di tre anni. Come al solito mi faccio prendere la mano e non riesco a fermarmi, ma ora è necessario pensare al Natale, quando avrò qualcosa lo pubblicherò, per ora ho solo pensato al balletto per la recita ed ho 25 costumi da preparare. 
Vi racconterò cosa abbiamo fatto in questi mesi autunnali fra inserimenti, giochi e scoperte, sperando che qualcosa vi torni utile per il prossimo anno.

Un giorno in classe arriva un buffo personaggio, uno spaventapasseri molto curioso di vedere cosa facevamo a scuola. Si è seduto con noi, ci ha fatto tante domande e ci ha raccontato di come invece lui si annoia tutto solo, fuori al freddo. 


I bimbi lo hanno invitato a restare, ma lo spaventapasseri è dovuto tornare nel suo campo, lasciandoci però una sorpresa: un libro che parla di lui e di come vive, stagione dopo stagione, nel suo campo.
E così ne iniziamo la lettura: 
In una collina circondata da tanti alberi c'è lo Spaventapasseri Curioso. E' solo ed è un po' triste. E' autunno e gli alberi cominciano a perdere le foglie che sono diventate di tanti colori: gialle rosse marroncine, arancioni... Lo Spaventapasseri si diverte a guardare gli scoiattoli salire e scendere dagli alberi e giocare a nascondino fra le poche foglie rimaste. Lo Spaventapasseri chiede di poter giocare con loro e inizia a saltellare sulle foglie secche che scricchiolano ad ogni movimento. Insieme agli scoiattoli si rotola. corre, solleva le foglie in aria divertendosi tanto. Lo spaventapasseri ora è felice.
Dopo la lettura propongo ai bambini di giocare a trasformarsi in scoiattoli, in alberi che ondeggiano al vento, in foglie che volano e girano su sé stesse, in Spaventapasseri fermi fermi e a drammatizzare la storia, come sottofondo l'Autunno di Vivaldi.
L'esperienza piace tantissimo ai bambini e chiedono di ripeterla, ma il tempo è finito, bisogna prepararsi per il pranzo.
Il giorno dopo troviamo una lettera dello Spaventapasseri Curioso che ci invita ad andare in giardino a cercarlo e a raccogliere un po' di tesori dell'autunno e così ci prepariamo, ogni bimbo con il proprio sacchetto.


Una volta tornati a scuola con il nostro bottino troviamo lo spaventapasseri ad aspettarci e questa volta resterà con noi per sempre e ci insegnerà tanti giochi.


I bimbi sono felici e corrono ad abbracciarlo... e la giornata termina così.


Il giorno successivo è prevista l'attività motoria e i bimbi entrano nel salone che per l'occasione si è trasformato in un bosco.Accompagnati sempre dall'Autunno di Vivaldi ripropongo il gioco-drammatizzazione della storia dello Spaventapasseri Curioso...

Qui i bimbi sono gli alberi che muovono le loro fronde e fanno cadere le foglie
I bimbi scoiattolo vanno in cerca di un posto dove costruire la loro tana
Ecco le loro tane, qualcuno raccoglie castagne, rametti, foglie e ghiande
da portare dentro la tana per stare più caldo e per avere un po' di provviste
per il freddo inverno.
Arriva il vento e tutti si chiudono al calduccio dentro le loro tane.
Ora i bimbi provano a trasformarsi nel vento e a far volare le foglie,
sempre a tempo di musica, muovendo il telo forte o piano
a seconda del ritmo ascoltato.
  
Dire che l'attività ha coinvolto molto i bambini è poco, si sono proprio divertiti ed hanno riportato a casa l'esperienza.
A qualcuno è sembrato così strano di poter giocare in questo modo dentro la scuola tanto da raccontarlo così: "Mamma oggi all'asilo ho combinato un disastro enorme, terribile!!!"



4 commenti:

  1. complimenti, devi essere proprio una maestra in gamba, lo si vede dalle proposte che fai ai tuoi bambini; evviva l'entusiasmo delle maestre dell'infanzia.
    sinforosa castoro

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    1. Diciamo che nella nostra scuola abbiamo il problema di come fermarci e rallentare... siamo vulcaniche!

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  2. Dada Sabrina sei davvero esplosiva, mantieniti sempre così,
    i risultati sui tuoi allievi si vedono!

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  3. Mammona grazie, ma ci conosciamo? Dal tuo commento parrebbe di sì

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