Quante volte abbiamo pensato a quali attività proporre i primi giorni di scuola?
Quanti libri abbiamo sfogliato per cercare una storia che si adattasse ad accogliere i bambini, sia quelli nuovi che quelli che già frequentavano?
Come riuscire a far sentire tutti importanti, ognuno per le sue peculiarità?
Fortunatamente l'idea arriva sempre e un libro fatto apposta per te è sempre già stato scritto e ci incappi per caso, ci lavori e vedi che i bambini se ne innamorano.
Oggi voglio parlarvi proprio di questo incontro magico... avvenuto "Nel paese delle Pulcette" (Beatrice Alemagna, ed Phaidon, 2009)
Il paese delle pulcette è un vecchio materasso in fondo al giardino. Le pulcette ci abitano da tanti anni, ogni pulcetta nel suo buchino. Oggi è il compleanno della pulcetta cicciottella, sarà la prima volta che si incontrano. Finalmente suonano alla porta, la pulcetta corre ad aprire ma la aspetta una brutta sorpresa, le ospiti non sono bianche e cicciottelle come lei. Fissando una pulcetta davanti a lei le chiede con voce contrariata "E tu perché sei così magretta?" La pulcetta magra non sa cosa rispondere, guarda la sua vicina e le chiede: "E tu perché sei gialla come una banana?" Inizia così un giro di domande fra le pulcette: "Perché hai gli occhi così grandi?" "Perché hai le gambe così lunghe?" "Perché sei variopinta come un pappagallo?" Ogni pulcetta giunge alla stessa conclusione: "non possiamo farci niente, non si può scegliere, si nasce come si nasce, uno diverso dall'altro. Decidono allora insieme di dare inizio alla festa!
Ho accolto i bambini in classe allestendo un piccolo spettacolo. Ho pensato infatti che per i bimbi di tre anni la narrazione più efficacie sarebbe stata quella attraverso l'uso di semplici burattini costruiti da me.
Io li ho realizzati con ritagli di stoffe, bottoni, perle... con ciò che ho trovato in casa, proprio per rimanere in tema con le illustrazioni del libro. Voi potete anche semplicemente fotocopiare le immagini e poi ritaglarle e fissarle su un bastoncino.
Per creare la casa delle pulcette è bastata una vecchia coperta e tutto ha avuto inizio.
Per fissare le Pulcette alla loro casa-materasso è bastato applicare sui burattini e sulla coperta dei pezzi di velcro.
Al termine della narrazione ovviamente ho dovuto raccontare nuovamente la storia e ancora e ancora.
Alla fine ho lasciato i burattini a disposizione dei bimbi così da poterci giocare in modo libero ed autonomo e per provare, a loro volta, a raccontare la storia.
Le pulcette hanno ispirato tantissimi giochi per aiutare i bambini a conoscersi meglio, ovviamente in base all'età scegliete quelli che preferite:
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"Pulcetta come sei?": A turno ogni bambino, aiutato da una pulcetta burattino, ha provato a presentarsi agli amici dicendo il proprio nome, l'età, descrivendosi fisicamente, dicendo le sue preferenze riguardo a giochi, giocattoli, cibi, storie, descrivendo il proprio carattere...
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Differenti ma speciali": Ho steso la coperta/materasso sul pavimento, ho inventato una piccola filastrocca per aiutare la pulcetta cicciottella ad invitare i bambini alla sua festa. I bambini dovevano ascoltare ed entrare nella casa della pulcetta cicciottella solo se possedevano le caratteristiche richieste.
Differenti o uguali
siamo amici speciali.
Alla festa invito ad entrare
A chi piace ... ballare,cantare, suonare, la cioccolata mangiare, le scarpe da ginnastica indossare, le storie ascoltare, disegnare…)
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"Pulcetta dove sei?": Bendiamo a turno un bambino ed invitiamolo a cercare dove sono nascosti i compagni ascoltando solo il suono della loro voce.
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"Pulcetta chi sei?": un bambino dovrà indovinare il nome del compagno nascosto sotto la coperta/materasso guardando solo una sua zampetta o una sua manina, se non ci riesce facciamo ascoltare la voce.
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"Festa al buio": Bendiamo un bambino ed invitiamo a riconoscere i compagni solo attraverso il tatto. Anche in questo caso possiamo aiutarlo, laddove sia in difficoltà, facendo ascoltare la risata, o la voce, o un urlo...
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"Il ballo delle pulcette": Ci siamo scatenati in danze sfrenate immaginando come potevano muoversi le varie pulcette e cioè la cicciotella, la magretta, quella con gli occhi grandi, quella tutta gialla, quella variopinta e quella con le gambe lunghe.
Abbiamo poi inventato tante altre pulcette: quella con le ali, quella con le gambe corte, quella sottosopra...
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"Il gran concerto delle pulcette": Abbiamo associato ad ogni pulcetta uno strumento musicale e poi cantanto la canzone
"Questo è un bel concerto" al posto di dire
"primo strumento il pianoforte" dicevamo
"pulcetta cicciotella suona"
Dopo aver più volte giocato possiamo finalmente sederci per confrontarci su quanto capito, vissuto e provato. Possiamo chiedere:
Perché la pulcetta cicciotella rimane sorpresa quando apre la porta?
Come sono le altre pulcette?
Essere diversi secondo te può farti sentire male? Perché?
Cosa capiscono alla fine le pulcette?
Se giochi insieme ad un amico che sa fare cose diverse dalle tue è meglio o peggio?
Cosa hai capito della storia?
Ti è mai capitato di sentirti diverso dagli altri? Perché?
Secondo te è meglio essere tutti uguali o diversi? Perché?
Ma tu ti senti uguale o diverso dagli amici?
Dopo aver parlato e discusso ampiamente abbiamo dato inizio a tante attività, ecco le più significative:
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Una pulcetta per la nanna: Ho ritagliato da un vecchio lenzuolo due sagome per ogni bambino e le ho cucite lasciando un buco per poterle imbottire di ovatta.
Visto che i colori per stoffa sono molto costosi abbiamo deciso di utilizzare la carta velina.
Ogni bimbo ha posizionato sulla propria pulcetta tanti ritagli colorati di carta velina...
...poi ha coperto il tutto con un fazzoletto di carta bagnato e lasciato asciugare.
Con dei timbri, ha aggiunto particolari e poi disegnato il volto.
Ha riempito la sagoma con dell'ovatta, poi io ho cucito le antennine e la pulcetta è pronta per iniziare a dormire a scuola!
Per chi lo desiderava abbiamo messo alcune gocce di essenze naturali e profumato la pulcetta.
E' stato un modo per invogliare i bimbi a restare a scuola per la nanna e fare tutti insieme un bel pigiama party con storie e coccole a luci soffuse. E la routine del riposo quotidiano è stata introdotta in modo dolce, festoso e assumendo un valore fortemente affettivo.
Ecco le pulcette che ci aspettano per la nanna! Ogni bambino le prendeva prima della nanna per poi riporle al momento del risveglio.
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Il cartellone delle presenze:
Ogni bambino ha scelto e decorato una propria pulcetta di stoffa, l'abbiamo attaccata su di un cartoncino ed applicato anche del velcro adesivo. Per realizzare i palloncini della festa abbiamo utilizzato dei timbri di riciclo, i presselli per i barattoli di conserve.
Ed ecco i nostri segnalini!
Per il cartellone ci siamo ispirati alle opere di Piet Mondrian. Abbiamo preso un cartone bianco, ci siamo seduti in cerchio intorno ad esso. Ho messo su un lato, ben distanziate fra di loro, delle gocce di colore a tempera nero diluito ed invitato i bambini a sollevare in verticale il cartone, così per tutti e quattro i lati. Abbiamo ottenuto una griglia che una volta asciutta abbiamo colorato. Ogni bambino ha scelto il suo spazio da colorare e il colore preferito.
Applicando l'altra parte del velcro i bambini ogni mattina hanno potuto mettere la loro pulcetta a scuola!
Con i bambini più grandi la mia collega Sara invece l'ha realizzato così:
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Le case variopinte delle pulcette: Con i bambini più grandi si è giocato a costruire tante case bidimensionali ma anche tridimensionali per le pulcette ispirandosi alle opere di Mondrian. Per realizzare quelle tridimensionali è stato sufficiente piegare un cartoncino in quattro costruendo un parallelepipedo. Poi i bambini hanno disegnato delle linee (almeno due parallele) ed io le ho incise e ripiegate in dentro o in fuori. Infine i bambini hanno colorato le sporgenze o le parti rientranti che preferivano.
Buon inizio scuola a tutti!!!