Per introdurre l’autunno ai bambini in modo affettivo e coinvolgente, ho scelto di partire da una storia inventata, che potesse parlare loro di cura, amicizia e accoglienza.
È così che è nato Gugù, un albero un po’ buffo e molto affettuoso, che non perde le foglie… ma le regala a chi ama! Con lui vive una simpatica famiglia di gufi, alle prese con i preparativi per l’arrivo del freddo.
Dopo aver ascoltato la storia, abbiamo realizzato insieme il cartellone dell’albero Gugù, utilizzando materiali di recupero:
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le foglie sono state create tagliando a strisce (circa 1,5 cm) i rotoli interni di carta igienica, modellati a forma di mandorla
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all’interno di ogni foglia, i bambini hanno incollato palline di carta velina e crespa nei colori caldi dell’autunno: arancio, rosso, giallo, marrone...
Il risultato è stato un albero coloratissimo, tridimensionale e pieno di energia, proprio come Gugù!
Ecco la storia che ho creato e che ha ispirato tutto:
Nel cuore di un bosco tranquillo, proprio accanto a un sentiero pieno di foglie scricchiolanti, viveva un albero un po’ speciale.
Si chiamava Gugù. Era un albero alto e robusto, con la corteccia a righe, un ramo che faceva le curve strane e… un grande sorriso fatto di muschio!Gugù non era un albero qualunque: parlava, cantava e, soprattutto… faceva da casa a una famiglia di gufi un po’ svampiti.
C’erano:
il papà gufo Gustavo, sempre con gli occhiali storti
la mamma gufa Gisella, che cuciva sciarpine con le piume cadute
i piccoli Guido, Ginevra e Ginetto, tre gufetti che non stavano mai fermi!
Un giorno d’autunno, mentre le foglie cominciavano a volare leggere, Gugù sentì un solletico nei rami.
Era Ginetto che gridava:
— Gugù, Gugù! Sta arrivando il vento freddo! E se ci vola via il nido?Gugù scrollò le foglie e disse con voce profonda:
— Tranquilli, gufetti! L’autunno è il mio periodo preferito… Io non perdo le foglie, le regalo! Le metto sotto i vostri nidi per tenerli caldi!E così fece: fece cadere foglie grandi come coperte, e i gufetti ci si tuffarono dentro facendo "frrr! frrr!".
Poi Gugù si chinò un po’ di lato (per quanto possa chinarsi un albero!) e disse:
— Mamma Gisella, vuoi che ti presti un po’ di corteccia morbida per rinforzare il tetto?— Oh sì, grazie Gugù! Sei un albero con un cuore di legno buono!
Intanto papà Gustavo cercava di leggere il giornale del bosco, ma il vento glielo soffiava via.
— Gugù, potresti tenermi un ramo sopra la testa?E Gugù, con pazienza da albero centenario, abbassò un ramo proprio come un ombrello.
Così, giorno dopo giorno, Gugù aiutava i gufi a prepararsi per l’autunno:
spazzava via le foglie bagnate con le sue radici
faceva dondolare i nidi per addormentare i piccoli
raccontava storie ai gufetti ogni sera (sì, anche gli alberi raccontano fiabe!)
Una sera, quando tutto era pronto e nel bosco c’era profumo di castagne e muschio, Ginevra sussurrò:
— Gugù… ma tu non hai freddo?E Gugù sorrise:
— Io no. Quando sento le vostre risate nei miei rami, mi scaldo tutto!Da quel giorno, i gufetti iniziarono a chiamarlo “nonno Gugù”, l’albero che non perdeva foglie, ma le usava per coccolare chi amava.
E ancora oggi, se vai in quel bosco e senti ridere tra i rami, forse stai passando proprio accanto a Gugù… che racconta storie e fa il solletico ai gufetti!
Altre attività suggerite:
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Disegna Gugù e i gufetti tra le foglie d’autunno
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Ritaglia foglie vere o di carta e crea un collage del bosco
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Costruisci un nido morbido per i gufetti usando materiali naturali
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Racconta: Chi vorresti ospitare nel tuo albero?
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