Ma bando alle chiacchiere ed iniziamo.
Con l'attuazione del progetto" Dal gesto, al segno, al codice scritto: la straordinaria storia della scrittura" si sono coinvolti i bambini in attività operative stimolando la loro fantasia, la loro inventiva, il loro talento creativo, proponendosi l'obiettivo di suscitare in loro l'interesse per il codice scritto.
Ma come?
Con il fare e con il gioco: giocare con gli alfabeti per aiutare i bambini a capire che cos'è un alfabeto, com'è fatto, qual è la sua struttura e la sua utilità.
Siamo partiti in questo nostro viaggio alla scoperta delle lettere aiutati dai nostri amici della scuola primaria e dalla loro insegnante, che abbiamo incontrato una volta a settimana per circa due mesi. Questa attività ha permesso ai bambini di conoscere la loro futura insegnante e di prendere confidenza con lei, con nuovi spazi ma soprattutto comprendere che avrebbero continuato ad imparare le cose divertendosi.
Primo incontro: Riuniti in salone abbiamo ascoltato la maestra Federica raccontarci di aver trovato, in soffitta, un vecchio libro dove si narravano le avventure di un bambino vissuto tanti anni fa, al tempo dei Mammut.
Abbiamo parlato di come ci immaginavamo fosse la vita a quei tempi e di come, secondo loro le persone comunicavano.
Abbiamo così giocato a presentarci utilizzando solo i gesti, o solo dei versi.
In questo i bambini piccoli sono stati molto aiutati dalla presenza dei più grandi che si sono affiancati a loro incoraggiandoli.
Dall'incontro è nato il desiderio di costruire una macchina del tempo e così ci siamo messi all'opera con il materiale che avevamo a disposizione.
Ad ogni incontro la macchina del tempo veniva montata, e solo passandoci attraverso potevamo iniziare l'attività.
Secondo incontro: Insieme abbiamo conosciuto Pokonaso (da "Le avventure di Pokonaso" editrice i piccoli), un bambino della preistoria, che ci ha spiegato come comunicavano quando ancora non esisteva la scrittura.
Abbiamo così giocato a parlarci nuovamente con i versi ed i gesti, ma abbiamo introdotto anche delle varianti:
- Con i suoni prodotti dal nostro corpo, con bastoncini, sassi, conchiglie...
- Con i disegni: per questa attività abbiamo preparato coperchi di scatole da scarpe con dentro sabbia asciutta e bagnata su cui si poteva disegnare usando dei rametti; ma anche terre colorate e pennelli fatti con rametti e peli di mammut (in realtà erano setole della scopa).
Terzo incontro: Ho portato delle immagini di dipinti rupestri ed insieme ai bambini abbiamo iniziato a decorare la nostra grotta, preparata per l'occasione appendendo dei fogli di carta da pacchi marroni alle pareti del salone.
Già da queste prime esperienze è nata l'esigenza di ogni bambino di poter riconoscere il proprio elaborato in mezzo a quello degli altri e poiché non esisteva ancora la scrittura ognuno si è inventato un simbolo che lo identificasse.
Quarto incontro: abbiamo realizzato, sempre con i nostri amici più grandi, i dipinti parietali: su un cartoncino grigio ogni bambino ha realizzato il proprio animale con terre colorate impastate con acqua o tuorlo d'uovo.
Quinto incontro: abbiamo fatto dei finti graffiti: abbiamo colorato un foglio con i colori a cera, lo abbiamo dipinto di nero o grigio scuro e poi inciso con un bastoncino di legno.
Sesto incontro: abbiamo realizzato dei fossili: abbiamo lavorato la creta realizzando una mattonella su cui abbiamo poi premuto sassi, rametti, conchiglie, pigne che hanno lasciato le loro impronte. Abbiamo poi creato con la creta un bordo alla mattonella, fatto un impasto di gesso e acqua che abbiamo colato sulla mattonella. Dopo dieci minuti (quando comunque il gesso si è indurito) abbiamo tolto la creta ed ecco la nostra roccia-fossile!
Settimo incontro: Abbiamo eseguito danze propiziatorie e riti di caccia così come Pokonaso ci aveva insegnato. Poi abbiamo osservato le fotografie di alcune grotte del Borneo dove sono state scoperte delle impronta di mani in negativo, ottenute cioè appoggiando le mani sulla roccia e spruzzando su di esse (probabilmente con la bocca) del colore o del sangue di animale. Su ciascuna mano abbiamo osservato che era inciso un simbolo. I simboli erano ricorrenti ed hanno indotto gli studiosi a pensare che fosse una sorta di alfabeto con cui i cacciatori si passavano le informazioni sui territori di caccia.
Abbiamo così creato le nostre mani, il colore lo abbiamo però spruzzato usando degli spazzolini da denti. Ogni mano è poi stata personalizzata dai bambini con simboli.
Ottavo incontro: ogni bambino ha disegnato un pezzo della storia di Pokonaso aiutato dal suo tutor. Abbiamo poi realizzato un cartellone che la maestra Federica ha fatto ritrovare ai bambini il loro primo giorno di scuola.
Nono incontro: i bambini hanno voluto preparare un dono per la maestra e i ragazzi di quinta, un addobbo per la classe, firmato da ognuno ovviamente con la propria impronta!
La consegna del cartellone è stato anche un momento per potersi sedere ai banchi e rimanere un po' di tempo soli con la maestra mentre i ragazzi di quindi sono ritornati a vivere un'ora alla scuola dell'infanzia insieme a me!
Decimo incontro: Abbiamo iniziato ad imparare insieme la canzone "Un milione di anni fa" che abbiamo poi cantato la sera dei diplomi salutando i bambini della materna e della primaria insieme, un momento veramente emozionante che ha concluso degnamente questo percorso.
MA
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