Ho invitato i bambini a sedersi nell'angolo delle storie e ho creato un' atmosfera misteriosa e rilassata facendo penombra ed illuminando la stanza con una candela profumata accesa al centro del cerchio. Ho raccontato loro che quello era un cerchio magico e che grazie al silenzio e all'ascolto potevamo entrare nella storia. Ho invitato quindi tutti a chiudere gli occhi ed ho disegnato sui loro volti dei baffetti ed un nasino da coniglio. Ho anche fatto indossare a turno delle orecchie luminose poi ho iniziato il racconto:
Utilizzando il cd allegato al libro ho invitato i bambini a fare come Patatai e giocare con la neve rotolandosi a terra, o lanciando le palline. Poi li ho invitiati a strofinarsi la neve sul viso per rimuovere la macchia e poi a correre a rifugiarsi nella loro tana (sotto i teli e le lenzuola) per non farsi vedere dagli amici. Ho lasciato tempo ai bambini di vivere l'esperienza, poi li ho riportati al silenzio e li ho fatti sdraiare per riposare. Ho poi guidato loro, sempre rimanendo con gli occhi chiusi, a toccare i materiali su cui si erano sdraiati e a esprimere le sensazioni tattili provate.
Nei giorni seguenti ho proposto tante altre attività:
- Realizzato una tavola tattile con i materiali che i bimbi avevano toccato:
- Mostriamo ai bambini la pagina del libro in cui sono ritratti i vari cuccioli del bosco mentre schiacciano bacche e mirtilli per macchiarsi e facciamo notare loro che anche la neve è colorata e variopinta. Proponiamo quindi di giocare a creare delle macchie sulla neve, che nel nostro caso è rappresentata da un foglio bianco, utilizzando una tecnica nuova ma molto divertente: la marble art ovvero la pittura con le biglie.
Creiamo poi una piccola leprottina.
- Il contatto che i bambini hanno avuto fino a questo momento con la neve ed il ghiaccio è stato simbolico. Proponiamo quindi un'attività che permetta loro di sperimentare la sensazione del freddo e creare un quadro a ricordo di tutte le esperienze finora vissute: giochiamo con i cubetti di ghiaccio colorati con coloranti alimentari o succo di frutta. Invitiamo i bambini ad usarli come se fossero dei colori, facendoli scorrere su di un foglio per lasciare tracce variopinte del tutto casuali.
- Mettiamo ad asciugare i fogli così colorati ed invitiamo i bambini ad utilizzare i cubetti di ghiaccio colorati avanzati per realizzare una scultura di gruppo. Quando la scultura sarà terminata sorprendiamo i bambini gettando un po' di sale sul ghiaccio. Il processo di erosione scatenato dal sale scioglierà parte della scultura dandole una forma imprevista ed originale.
Questa storia è
stata anche lo sfondo integratore della festa di carnevale, ogni bimbo ha lasciato la
macchia della propria mano sulla maglietta degli amici, proprio per
simboleggiare l’amicizia e l’accettazione. Questa storia ci ha anche introdotti
al tema dell’anno: l’intercultura.Quella mattina, quando la leprottina bianca Patatai si svegliò, il bosco era ricoperto di neve. Felice per la novità uscì con due balzi dalla tana e cominciò a ruzzolare, saltellare e lanciare la neve, infine andò a cercare gli altri cuccioli del bosco per giocare con loro. Corse su verso la sorgente di Acquafredda. Mentre risaliva il torrente scorse la propria immagine riflessa su una lastra di ghiaccio… Una macchia color vinaccia le era spuntata intorno a un occhio e si estendeva su su, fino a metà dell'orecchio! Patatai si strofinò sulla neve fresca ma, per quanto facesse, la macchia era sempre lì. Piagnucolando e nascondendosi alla vista di alcuni amici che stavano arrivando, corse a chiudersi nella sua tana. Piangeva disperata e la mamma non riusciva proprio a consolarla. Patatai aveva paura di essere derisa dagli altri cuccioli. Gli amici invece ebbero un'idea per farla uscire a giocare. Iniziarono a schiacciare un po' di bacche e frutti di bosco e cominciarono a spargerne il succo sul naso, intorno agli occhi e alla bocca e persino sul dorso e le zampe. Sembrava che la piccola banda avesse indossato la maschera di Arlecchino! Dal fondo della sua tana, quando Patatai vide gli amici macchiati e colorati in quel modo, rimase molto sorpresa, ora non era più la sola ad avere una macchia! Uscì dalla tana e… tutti cominciarono a ridere, scherzare e fare capriole sulla neve.Ho accompagnato poi i bambini nella sala predisposta per la psicomotricità che avevo in precedenza trasformato in un paesaggio invernale ricoprendo il pavimento con teli di tessuto non tessuto, lenzuola, carta da pacchi, pelliccia, gommapiuma bianca, carta argentata, palline di polistirolo o carta velina…
Utilizzando il cd allegato al libro ho invitato i bambini a fare come Patatai e giocare con la neve rotolandosi a terra, o lanciando le palline. Poi li ho invitiati a strofinarsi la neve sul viso per rimuovere la macchia e poi a correre a rifugiarsi nella loro tana (sotto i teli e le lenzuola) per non farsi vedere dagli amici. Ho lasciato tempo ai bambini di vivere l'esperienza, poi li ho riportati al silenzio e li ho fatti sdraiare per riposare. Ho poi guidato loro, sempre rimanendo con gli occhi chiusi, a toccare i materiali su cui si erano sdraiati e a esprimere le sensazioni tattili provate.
Nei giorni seguenti ho proposto tante altre attività:
- Realizzato una tavola tattile con i materiali che i bimbi avevano toccato:
- Mostriamo ai bambini la pagina del libro in cui sono ritratti i vari cuccioli del bosco mentre schiacciano bacche e mirtilli per macchiarsi e facciamo notare loro che anche la neve è colorata e variopinta. Proponiamo quindi di giocare a creare delle macchie sulla neve, che nel nostro caso è rappresentata da un foglio bianco, utilizzando una tecnica nuova ma molto divertente: la marble art ovvero la pittura con le biglie.
Creiamo poi una piccola leprottina.
- Il contatto che i bambini hanno avuto fino a questo momento con la neve ed il ghiaccio è stato simbolico. Proponiamo quindi un'attività che permetta loro di sperimentare la sensazione del freddo e creare un quadro a ricordo di tutte le esperienze finora vissute: giochiamo con i cubetti di ghiaccio colorati con coloranti alimentari o succo di frutta. Invitiamo i bambini ad usarli come se fossero dei colori, facendoli scorrere su di un foglio per lasciare tracce variopinte del tutto casuali.
Utilizziamo anche i cubetti di ghiaccio colorati tritati per renderli, nella consistenza, più simili alla neve.
- Mettiamo ad asciugare i fogli così colorati ed invitiamo i bambini ad utilizzare i cubetti di ghiaccio colorati avanzati per realizzare una scultura di gruppo. Quando la scultura sarà terminata sorprendiamo i bambini gettando un po' di sale sul ghiaccio. Il processo di erosione scatenato dal sale scioglierà parte della scultura dandole una forma imprevista ed originale.
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