Avevo lasciato i bambini con la promessa di far diventare le loro mani dure come quella di Botero e così l'indomani erano tutti curiosi ed elettrizzati di vedere la mia nuova magia.
I bambini prendono confidenza con la creta |
Siamo entrati in classe ed abbiamo trovato sul tavolo tante tavolette di legno compensato e delle palline di uno "strano pongo scuro e bagnato", i bambini mi hanno chiesto di che cosa si trattasse ma io li ho invitati ad avvicinarsi al tavolo, trovarsi un posto ed aspettare in silenzio il mio segnale.
Ho spiegato ai bambini che dopo poco avrebbero potuto giocare con la creta, ma che quando sentivano suonare la campanella che avevo in mano dovevano immediatamente fermarsi, sollevare le mani in alto ed ascoltarmi.
Ho dato il via alla manipolazione della terra invitando i bambini a raccontarmi le loro sensazioni tattili:
"E’ fredda, è bagnata, è morbida, è rotta, è un po’ dura. " "Profuma di creta, di fiori, di margherite, di tulipani, di pioggia, di un paese della Tunisia, di neve, di piscina…”
Poi ho suonato il campanello richiamando l'attenzione di tutti e li ho invitati, al mio via, a dare dei pugni alla palla di creta per appiattirla e così è iniziato un concerto di percussioni ritmiche che ha molto divertito i bambini.
Bambina che schiaccia la creta con la mano chiusa a pugno e poi con la mano aperta |
Suono nuovamente e invito i bambini ad arrotolare la piadina ottenuta ed utilizzarla come un cannocchiale,
poi li invito a riaprirla e a pizzicarla, a fare dei fori con le proprie dita, a graffiarla, a farne tante palline...
Ogni volta i bambini sono stati bravissimi ad interrompersi ed aspettare mie indicazioni; così facendo ho potuto mantenere viva l'attenzione di tutti e guidarli nell'esplorazione di un nuovo materiale scoprendone le varie possibilità. La mattinata è proseguita lasciando i bambini liberi di giocare ed inventare.
Alla fine, guardandosi le mani sporche di creta che si era seccata, i bimbi hanno pensato che la magia si era realizzata perché le loro mani adesso erano dure.
Ma l'indomani hanno trovato ancora la creta, e anche tanti mattarelli e coltellini di plastica: dovevano fare una piadina e poi aiutati da una sagoma tagliarla a forma rettangolare e lasciarci sopra la propria impronta. Aiutati da me abbiamo fatto un bordo tutto attorno per fare la mia magia.
Piastrella con l'impronta delle mani a cui è stato messo un bordo per contenere la scagliola liquida |
Mentre aiutavo i bambini a realizzare gli stampi con le loro impronta la classe poteva creare liberamente |
A questo punto, finite tutte le impronta, ho preso un recipiente con dentro una polvere di gesso o scagliola ed ho invitato i bambini a formare un trenino che si muoveva nella stanza a ritmo di musica, ogni volta che ci avvicinavamo al tavolo i primi tre bambini potevano esplorare il nuovo materiale, una volta finito andavano in fondo alla fila e si ripartiva. Questo ha permesso di rendere il tempo di attesa divertente e movimentato.
I bambini stanno impastando la scagliola con l'acqua |
Ad ogni bambino è poi stata data un po' di polvere che dovevano impastare con l'acqua per creare una "cremina" da colare sullo stampo creato da loro.
Il giorno dopo abbiamo tolto i bordi di creta ed abbiamo estratto la piastrella di gesso che abbiamo colorato, mentre la piastrella di creta l'abbiamo portata a cuocere.
Ecco finalmente la magia realizzata: le mani dei bambini erano diventate dure come statue! |
I bambini sono rimasti molto sorpresi dal vedere la differenza fra la creta asciugata al sole (piuttosto fragile) e quella cotto nel forno (dura e resistente) |
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